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Quale è la rappresentazione che la letteratura spagnola contemporanea sta elaborando delle trasformazioni che interessano, nel nostro tempo, gli individui e i gruppi sociali? Grandi eventi, in poco più di un ventennio, sono venuti a cambiare l'atmosfera sociale e culturale, con ricadute talora dirette sulla creazione letteraria: la fase di governo della destra spagnola di Aznar (1996-2004), che ha determinato per reazione una diffusa riflessione sugli anni del franchismo e della Guerra civile; l'attentato terroristico alla stazione di Atocha del marzo 2004 (la maggiore strage di civili in Europa dopo la Seconda guerra mondiale); l'effimero entusiasmo determinato dalla stagione di riforme del governo di Rodriguez Zapatero; infine, almeno dal 2007, il trauma della crisi economica e della sua gestione in termini neo-liberisti. Allo sprigionarsi di enormi energie in campo economico ha fatto riscontro, nella sfera personale, una clamorosa volontà di ridefinire tutte le coordinate della convivenza civile, con un profondo ripensamento dei rapporti sociali, interpersonali, familiari, oltre che delle relazioni tra i sessi, che ha coinvolto la stessa identità di ciascuno dei generi, estendendo fino a limiti inediti la libertà di esplorazione dell'esperienza concessa agli individui. La letteratura spagnola degli ultimi venti anni non si è limitata a rispecchiare queste trasformazioni ma è stata essa stessa attore in questo cambiamento e di questo cambiamento.